Costanzo show


Costanzo venne in questo mondo il giorno stesso in cui le piccolissime parti di papà incontrarono la parte più intima di mamma.

Papà era un enorme toner, mentre mamma era una rotativa. Costanzo, ovviamente, era un romanzo. Ad attenderlo trovò la zia Lia (un'enciclopedia), il fratello maggiore Dante (un atlante) e le tre sorelle siamesi: Donatella, Gabriella e Antonella (ognuna di esse una novella).

Era ancora nel reparto di neonatologia (rilegatura) quando vide nascere il suo fratellino minore Ernesto (un libro di testo).

Costanzo era pieno di speranze e, quando partì insieme al fratellino per una libreria, già immaginava quale bella sensazione sarebbe stata quella di essere collocato in vetrina per essere sottoposto agli sguardi dei passanti.

Invece, le cose non andarono proprio così.

« Le sottopongo questo autore esordiente, che ne dice? »

« Guardi non ho tempo da perdere. Per me va bene, purché sia in conto visione. »

Così Costanzo finì sepolto in uno scaffale insieme ad altri libri di editori minori. A circa due metri di altezza con solo il dorso visibile.

Nessuno lo avrebbe mai visto, nemmeno Ernesto. Il fratello fu subito acquistato da una scolaretta dalle lunghe trecce bionde e con due occhi azzurri come il cielo e curiosi come quelli di una gatta.

Passarono i mesi e giunse Natale, ma nessuno chiese mai di lui. Trascorsero gli anni e Costanzo vide crescere la bimba che aveva acquistato il fratello. La vide acquistare sussidiari, dizionari, fumetti, romanzi.

Ogni tanto il libraio lo spostava, ma solo per fare la polvere. Di scendere almeno all'altezza degli sguardi degli avventori non c'era la possibilità.

Ormai Costanzo aveva perduto persino la speranza di venire acquistato, ma la vita è strana, perché proprio la ragazzina dalle lunghe trecce, diventata un'affascinante signora, un giorno entrò chiedendo: « Vorrei fare un regalo a mio marito. Lui è un appassionato di questo famosissimo autore. Ecco, stavo diventando matta nel cercare la prima edizione del romanzo d'esordio, quando m'è venuta la balzana idea d'averlo visto qui, da qualche parte, ma non ricordo dove. »

« Mi sa che si sbaglia signora, comunque provo a controllare sul computer. »

Ci fu un breve silenzio, durante il quale Costanzo non seppe se piangere o ridere.

« Ma guarda un po'. Ha proprio ragione. Ne abbiamo solo una copia. »

Costanzo osservò il proprietario recarsi nello sgabuzzino per prendere lo scaleo. Salire ad uno ad uno i pochi gradini di quella scala e lo vide allungare la mano indecisa a sfiorare uno dopo l'altro i dorsi degli altri libri, sino ad arrestarsi una volta giunto al suo.

« Eccolo qui, un po' impolverato ma ancora in buono stato. »

« Mio marito impazzirà nel vederlo. »

Sentì le dita del libraio afferrarlo. Finalmente!

Fu ripulito dalla polvere per essere avvolto dentro della carta da regali ed infilato in una borsetta.

Fu tolto dalla borsetta per essere posto sopra altri pacchetti e fu afferrato, mentre la voce della ragazzina divenuta ormai donna diceva: « No, amore, quello aprilo per ultimo. »

Costanzo sentiva il cuore esplodergli mentre il rumore dei regali spacchettati si succedeva. Infine, toccò a lui.

Mani forti e sgraziate stracciarono irrequiete la carta che lo avvolgeva, quindi due occhi sorpresi ed increduli lo fissarono.

« Tesoro, non dovevi. Chissà quanto ti sarà costato. La prima edizione del romanzo d'esordio del mio autore preferito! »

Costanzo pensò che quello sarebbe stato un momento bellissimo per morire felice, invece scoprì la felicità nell'essere letto e riletto. Nel diventare storia da raccontare ai figli, prima, e ai nipoti, poi.

Dopo anni di vita invisibile, di parole d'inchiostro ferme su carta, finalmente era diventato ciò che aveva sempre desiderato essere: voce.